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Premio Rocco Chinnici “La cultura per la legalità” a Giuseppe Tornatore. 

 

Si è svolta giorno 19 gennaio 2009, presso il cinema “King” di Misilmeri, la cerimonia di consegna al regista Giuseppe Tornatore del Premio Rocco Chinnici “La cultura per la legalità” , terza edizione.

Rocco Chinnici ha pagato con la propria vita e con quella degli uomini della scorta, il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l'appuntato Salvatore Bartolotta, e il portiere dello stabile di via Pipitone Federico, Stefano Li Sacchi, la sua pervicace convinzione che la mafia fosse una malattia da estirpare. Con il premio, nella ricorrenza del giorno della nascita, il Comune di Misilmeri e la Fondazione Rocco Chinnici hanno voluto ricordarne l’insegnamento e  rilanciarne la memoria.

Ho fortemente voluto che la manifestazione in memoria di Rocco Chinnici si svolgesse nella ricorrenza della data di nascita e che essa fosse un momento gioioso, di riflessione anche forte, ma vitale. Non si celebra la morte ma la vita del magistrato, il suo essere stato per noi qualcosa di vivo, un uomo che ancora dialoga con noi e che ha ancora tante cose da dirci”  ha detto in apertura dei lavori Salvatore Badami, sindaco di Misilmeri.

La larga partecipazione di uomini dello Stato e della cultura, in questa come nelle altre edizioni del premio, rinforza la coscienza del cambiamento morale di cui parlava il magistrato ucciso dalla mafia. Alla presenza di folto pubblico e dei ragazzi della Scuola media ‘Cosmo Guastella’, hanno svolto i loro interventi: Salvatore Badami, sindaco di Misilmeri, Raffaele Lombardo, presidente della Regione siciliana, Antonino Rametta, presidente della Fondazione Rocco Chinnici, Gregorio Napoli, critico cinematografico, Giovanni Pepi, condirettore del Giornale di Sicilia, Giovanni Avanti, presidente della provincia di Palermo, Caterina Chinnici, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni  di Palermo, Giovanni Chinnici, coordinatore del comitato studi della Fondazione Rocco Chinnici, Leonardo Guarnotta, Presidente del Tribunale di Termini Imerese, Gaspare Vitrano, deputato all’ARS, Lillo Speziale, presidente della Commissione regionale Antimafia, Giuseppe Lumia, senatore. L’evento è stato moderato dal giornalista Rai Rino Cascio.

L’amministrazione comunale di Misilmeri e la Fondazione ‘Rocco Chinnici’ hanno scelto ‘Il Linguaggio cinematografico veicolo di legalità’ quale tema portante dell’evento sulla base del pensiero che ha ispirato l’intera vita del Magistrato ucciso dalla mafia: la cultura della legalità quale unico vero strumento per sconfiggere la cultura mafiosa.

La scelta del maestro Giuseppe Tornatore è stata accompagnata dalla seguente motivazione; “Al maestro Giuseppe Tornatore, esponente dell’arte cinematografica italiana, ambasciatore nel mondo di un sentire che ha forti radici nella sicilianità. Al suo linguaggio innovativo si deve la nuova primavera del cinema italiano. Con Tornatore la Sicilia, i suoi personaggi, i suoi sentimenti hanno ricevuto una dimensione di universalità da assurgere a patrimonio comune dell’umanità. Il suo lavoro sia d’insegnamento per tutti i giovani siciliani ed incoraggi a trovare nelle proprie capacità, nel talento e nella legalità la forza per dialogare con il futuro”.

Nel consegnare il premio il Sindaco di Misilmeri, Salvatore Badami ha rivolto un caloroso invito al regista Bagherese a scrivere la storia di Rocco Chinnici e farla diventare un film che lo consacri definitivamente nel patrimonio universale dell’umanità.

“Un film su Rocco Chinnici è un’idea che prenderò in considerazione anche se non mi sento di prendere un formale impegno. Il mio mestiere del resto è quello di sognare storie e di raffigurarle. Soltanto qualcuna di esse diventa poi un film” ha risposto Tornatore.

“Ottima l’ipotesi lanciata dal Sindaco Badami di realizzare un film sulla storia di Rocco Chinnici. Ma la storia dovrebbe iniziare dalla sua gioventù quando lui studia sotto le bombe e si sveglia ogni mattina alle 4 per lavorare e per preparare il concorso in magistratura” ha poi detto nel corso del proprio intervento Giovanni Chinnici, figlio del magistrato.

“Per una persona come me che ha sempre lottato per i principi della legalità, ricevere il premio Rocco Chinnici è stata un’esperienza che non si è esaurita nel rito della premiazione. Sto vivendo una giornata che mi ha consentito di verificare con gioia come molte cose si siano evolute con il tempo in questa Sicilia che porto sempre nel mio cuore. Vivere in un mondo senza corruzione e senza mafia è un sogno che non dobbiamo mai smettere di sognare” ha detto Tornatore nel ricevere il premio.

All’evento è intervenuto Gaspare Vitrano, deputato misilmerese del Pd all’Ars e vittima, nella notte precedente, di un infame attacco che ha tagliato ottanta giovani ulivi in un appezzamento di terreno di sua proprietà. “Proprio perché siamo uomini è chiaro che un momento di sconforto esiste. Ma nei momenti di sconforto le bandiere vanno issate e non ammainate. Il cammino è difficile ma oramai il vento della legalità è qualcosa di travolgente. Oggi l’insegnamento di Chinnici trova la giusta memoria. Con l’incontro odierno siamo riusciti ad andare avanti nel cammino della legalità. Quell’esercito di maestri di cui Chinnici parlava li riscontriamo oggi in persone come Giuseppe Tornatore” ha detto Vitrano nel suo intervento.

Erano presenti

Biagio Sciortino, sindaco di Bagheria, Francesco Messineo, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Giovanni Puglisi, Presidente del Tribunale di Palermo, Salvatore Celesti, ex procuratore generale della repubblica, Rita Leonardi, vice Prefetto di Palermo, Salvatore Scaduti, Presidente della Corte d’appello di Palermo, Antonino Tubiolo Vicepresidente del Consiglio della Provincia di Palermo, Francesco Grassi, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, Alessandro Marangoni, questore di Palermo, Domenico Achille, comandante regionale della Guardia di Finanza, Teo Luzzi, comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, Giuseppe Impallomeni, comandante in seconda della capitaneria di Palermo e il Presidente del Tribunale di Palermo.